Pubblicato da EDE (di Luciano Lucania DG 2017-2018) Su set 14, 2017

LETTERA DI SETTEMBRE: MESE DELL’ALFABETIZZAZIONE

Carissimi Presidenti, Carissimi tutti,

Vogliate preliminarmente scusarmi per il ritardo nella trasmissione di questa mia. L’organizzazione dell’evento commemorativo del compianto PRID Raffaele Pallotta d’Acquapendente, ed altri pressanti impegni distrettuali mi hanno portato a questo ritardo, che però immediatamente colmiamo.

Per anni abbiamo parlato di alfabetizzazione, abbiamo sviluppato progetti per diffondere i rudimenti delle lingue e delle culture nel mondo, abbiamo dato un impulso significativo alla scolarizzazione nei paesi in via di sviluppo.
E questo impegno rimane una delle vie di azione della nostra Fondazione per i progetti di interesse mondiale, i Global Grant.

Non possiamo dimenticare che dove c’è cultura c’è libertà.
E la storia ci insegna che anche dove c’è Rotary c’è libertà.
Pensiamo solo un momento alla cronologia dello sviluppo del Rotary in nazioni una volta ostili al nostro messaggio, in Europa e nel Sud-Est Asiatico. Sono cambiati, spesso nell’ambito di una costante ideologia politica, i regimi al potere; si è sviluppata l’economia, vi è stato un accostamento più ideologico che, spesso, politico al nostro Occidente, si è impiantato e sviluppato il Rotary.
Quindi i nostri sforzi, i nostri progetti per l’alfabetizzazione, sono tanti elementi dello stesso caleidoscopio: l’impegno per avviarli, sostenerli e concluderli è una scelta di libertà, per gli altri, ma anche per noi.
Ma su un altro aspetto, mai come adesso, mi pare necessario esprimervi una sintetica riflessione. Noi abbiamo bisogno di alfabetizzazione?
Potrebbe sembrare una domanda provocatoria, visto che la scolarità accademica è sostanzialmente pressochè totalizzante nel nostro sodalizio, che raccoglie anche settori importanti e significativi dell’insegnamento universitario di ambedue le Regioni, tutte ormai sedi di prestigiose Università.page1image38328 page1image38488 page1image38648 page1image38808 page1image38968La quotidianità ci dice, e non più sommessamente che, forse, abbiamo la necessità di una rinnovata scolarizzazione alle attuali tecniche di comunicazione. Email, facebook, istagram, twitter, wattsapp e quant’altro disponiamo per comunicare sono utilizzati nei modi corretti? Sembra essersi perduto l’uso della parola, il senso pacato della discussione, la capacità di confrontarsi. È più facile esprimersi tramite una email, in assenza di immediato contraddittorio! E spesso, con queste premesse, viene chiesta anche una risposta, per alimentare così circuiti di pensiero artefatti o strumentali.

E facebook? Tra la fiera dell’effimero e della presenza e la comunicazione irrituale e scorretta. Credo sia il momento per tutti di fare una riflessione serena.
Riprendiamo l’utilizzo della parola....
Parliamo, se possibile di persona. Quasi nulla è così urgente che debba essere immediato! Facciamo un utilizzo corretto delle comunicazioni email: nei tempi, nei modi, nella diffusione. Su facebook il problema è, a mio parere, più complesso. Non credo alla piazza virtuale, ma credo nell’utilizzo corretto anche della piazza; rispettoso degli altri, dei ruoli, delle idee. Abbiamo in corso una profonda riflessione sul cosiddetto “gruppo” facebook del nostro Distretto, che teniamo costantemente monitorato, proprio per valutarne l’utilizzo. Vorremmo lasciare questo strumento, ma tutto dipende dall’utilizzo che ne viene fatto. Né abbiamo timori o difficoltà ad essere rigorosi nelle decisioni.

E’ anche un invito questa mia lettera, un invito con i soli toni che conosco, quelli del rapporto interpersonale sereno, pacato, costruttivo.
Facciamo tutti una riflessione per avere una linea comune di comunicazione del proprio pensiero, figlia di quella educazione ai rapporti che in altri tempi era la base del convivere. Chi non riesce? Già il suo silenzio potrebbe essere una buona risposta.

Con stima.
Luciano Lucanìa
DG 2017/18 – D. 2100 Italia